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Storia della bicicletta: origini ed evoluzione fino al giorno d’oggi

Definita come la macchina perfetta o macchina della felicità, la bicicletta ha più di 200 anni e la sua storia ed evoluzione sono molto appassionanti.

Origini della bicicletta

Dai primi prototipi spinti dai piedi al suolo, alla bicicletta moderna altamente tecnologica, c’è un lungo percorso fatto di ingegno, innovazione ed evoluzione.

Per molti anni, il punto di partenza dell’ invenzione della bicicletta è stato collocato nel XV secolo, con una bozza rudimentaria attribuita a Leonardo da Vinci nel Codice Atlantico, ma si tratta di una bufala già sfatata da recenti studi che hanno dimostrato che il disegno in questione è una manipolazione successiva, sicuramente del XX secolo. Nonostante il grande genio rinascimentale avesse le conoscenze necessarie per farlo, non realizzò mai qualcosa di simile a una bici.

La falsa bicicletta di Leonardo da Vinci

Fu durante il XIX secolo che venne inventata la bicicletta su cui sono stati sviluppati diversi modelli di bicicletta che troviamo attualmente sul mercato. Andremo a vedere assieme l’origine della bicicletta, gli inventori più significativi per l’evoluzione della bicicletta, lo stato attuale di questa grande invenzione e qualche previsione per il futuro.

Le domande più frequenti nelle ricerche sul web relative alla storia delle bici, sono ”Chi fu l’inventore della bicicletta?” “In che anno venne inventata la bicicletta?” “Dove venne inventata la bicicletta?” o ”Come venne creata la bicicletta?”

Nel 1645, il francese Jean Théson realizzò e testò un prototipo a due ruote spinto con i piedi che battezzò come celerifero. Nonostante includesse gli elementi di base della bicicletta, cioè la struttura e le due ruote, non aveva un sistema di sterzo per guidarla, quindi non viene ancora considerata una bicicletta. Sempre in Francia, vennero costruiti altri prototipi simili e, nel 1799, M. Blanchard e M. Masurier costruirono e battezzarono il velocipede, che possiamo considerare come un precursore della bicicletta.

Chi inventò la bicicletta? Quando?

La prima bicicletta della storia considerabile come tale, nonostante l’assenza dei pedali, fu progettata e costruita dal tedesco Karl Christian Ludwig Drais von Sauerbronn. Fu lui a creare la bicicletta, mentre l’anno di creazione fu il 1817.

Il nome dato alla prima bicicletta fu draisina , in onore del suo creatore. Permetteva di spostarsi su due ruote con la spinta dei piedi, ma presentava un sistema di sterzo rudimentale e fu precursore in termini di design delle successive biciclette a pedali.

Bicicletta draisina 1818

Evoluzione della bicicletta

La scintilla era già scoccata e continuò la sua evoluzione.

Nel 1839, il fabbro scozzese Kirkpatrick Macmillan sviluppò uno sterzo più governabile rispetto a quello del prototipo tedesco e incorporò dei pedali, anche se molto diversi da quelli attuali, simili a delle piattaforme, e non riuscì a rendere popolare la sua proposta.

È nel decennio del 1860 che la bicicletta cominciò ad acquisire la sua forma attuale. Il francese Pierre Michaux assieme a suo figlio, Ernest Michaux, creò nel 1861 la prima bicicletta a pedali, posizionati nella ruota anteriore, assieme a un sistema di sterzo efficace. La sua bicicletta, chiamata Michauline, cominciò ad essere prodotta in serie e divenne molto popolare. Nonostante questo, montava ancora degli pneumatici in ferro ed era davvero scomoda. Pian piano, vennero implementate delle modifiche che resero più comode le bici, compresi degli pneumatici in caucciù. Inoltre, vennero lanciati diversi modelli di tricicli e quadricicli, con cui gli inventori cercavano dei mezzi di trasporto che fossero adatti a tutte le esigenze. La richiesta e la produzione delle biciclette crebbero, e furono sviluppati altri avanzamenti importanti.

Bicicletta Michauline

Nel 1864, James Slater fabbricò la prima bicicletta con catena di trasmissione. In più, l’inglese James Starley, nel 1870, introdusse i raggi in filo metallico e la bicicletta con ruota posteriore più piccola e una anteriore molto più grande, conosciuta come penny-farthing. Questo design divenne molto popolare, soprattutto nell’alta società vittoriana inglese, ma solo per un breve periodo di tempo. Consentiva una velocità maggiore rispetto alle biciclette precedenti, ma era instabile di fronte agli ostacoli e difficile da direzionare. James Starley progettò e costruì anche la prima bicicletta da donna, che aveva un solo pedale e si manovrava lateralmente, per evitare che le dame dovessero mostrare le gambe, cosa mal vista dalla società dell’epoca.

Bicicletta penny-farthing a Londra nel 1932 (foto di Fox Photos/Getty Images)

La bicicletta moderna

L’ingegnere britannico John Kemp Starley fu colui che rivoluzionò la bicicletta e inventò la bicicletta moderna alla fine del XIX secolo. Costui, che era il cugino di James Starley, presentò nel 1885 la Rover Safety Bicycle, che incorporava un telaio leggero e romboidale, due ruote delle stesse dimensioni, trasmissione a catena e ingranaggi, pedali, pedivelle e guida diretta con forcella inclinata. La “bicicletta di sicurezza” era rapida, comoda e maneggevole.

Un altro nome importante nella storia della bicicletta fu lo scozzese John Boyd Dunlop, che nel 1888 brevettò lo pneumatico ad aria per biciclette. Questa invenzione rivoluzionaria migliorò considerevolmente la comodità e il rendimento delle biciclette, fornendo un’ammortizzazione efficace e una maggiore trazione su diverse superfici. Successivamente, i fratelli Michelin brevettarono lo pneumatico radiale, ancora utilizzato dalle automobili.

L’età dell’oro della bicicletta

Sebbene agli inizi della sua produzione di massa ci furono problemi per via di conflitti con pedoni e carrozze, in Europa, l’espansione della rete ferroviaria e lo sviluppo delle strade contribuirono all’aumentò della richiesta di biciclette. I miglioramenti nel design, come l’introduzione dei pedali e la catena di trasmissione, assieme agli avanzamenti nella fabbricazione e la commercializzazione, fecero sì che la bicicletta diventasse più accessibili e acquistabile da sempre più persone. Divennero il veicolo principale delle città. In più, alla fine del XIX secolo e agli inizi del XX secolo, ebbe luogo la cosiddetta età dell’oro delle biciclette, soprattutto in Europa e America, nonostante prendesse piede anche in Asia e specialmente in Cina. In questo periodo, le biciclette conobbero un grande aumento della popolarità e divennero un mezzo di trasporto molto utilizzato, così come un mezzo di svago e sportivo.

Le biciclette divennero anche simbolo di libertà e mobilità, soprattutto per le donne, in quanto forniva loro un mezzo di trasporto indipendente. Si arrivò addirittura a chiamarla la macchina della libertà. Inoltre, per quanto riguarda la parte sportiva, le corse di biciclette e le escursioni in bicicletta divennero popolari e nacquero club e associazioni ciclistiche in tutta Europa.

1º Tour de France nel 1903 – The Picture Art Collection, Alamy

Tuttavia, l’età d’oro delle biciclette venne eclissata dall’arrivo dell’automobile all’inizio del XX secolo, che divenne rapidamente il mezzo di trasporto preferito da tanti. Nonostante le biciclette continuassero ad essere popolari e conobbero nuovi avanzamenti in termini di design e tecnologia, il suo dominio come mezzo di trasporto diminuì gradualmente.

Tuttavia, le biciclette hanno sperimentato un importante riscossa negli ultimi decenni, un autentico boom a partire dal 1960, dovuto principalmente a tre motivi:

  • La crisi energetica degli anni 70.
  • La necessità e l’interesse nel cercare una mobilità sostenibile nelle città, in cui la bicicletta si profila come mezzi di trasporto più pulito, salutare e sostenibile.
  • La rinascita del ciclismo come sport e attività ricreativa, in una società con più comodità e possibilità di viaggiare.

In tutto il mondo, e specialmente in Europa, cresce senza sosta una vasta infrastruttura ciclistica e le città promuovono l’uso della bicicletta.

Biciclette ad Amsterdam negli anni 70

Tipi di biciclette

Nel corso della sua evoluzione, i produttori hanno sviluppato diverse modalità ciclistiche. Inizialmente, esistevano le biciclette da città polivalenti, per tutti gli usi, quelle da passeggio, quelle da strada e quelle da ciclocross. Più tardi, vennero sviluppate le bici pieghevoli.

Due traguardi importanti nel boom delle biciclette furono la nascita delle bici da BMX, agli inizi degli anni 70, e le bici da montagna o MTB a metà dello stesso decennio.

Attualmente, tutte le modalità si sono sdoppiate, con diversi profili ciclistici molto specializzati. In quelle da strada , per esempio, troveremo le bici da Racing o da salita, quelle da Gran Fondo e le Aero. Inoltre, nacquero nuove modalità come il Gravel anch’essa sdoppiatasi in modalità più sportive, più avventurose e più comode.

Tuttavia, quella a corso più lungo è la storia della bici da montagna, sdoppiatasi in bici XC, Down Country, Trail, Enduro e Downhill.

Inoltre, l’ultima grande rivoluzione che ha influenzato tutti i tipi di bici e modalità è stata la bicicletta elettrica. Ha creato un nuovo modo di intendere il ciclismo, facilitando l’accesso a questo sport a molte persone, ed è diventata un’opzione perfetta per il trasporto nelle città sostenibili del futuro. Malgrado la breve storia della bicicletta elettrica, troviamo già biciclette con assistenza elettrica per tutte le modalità e l’incorporazione di quest’ultima è stata il traguardo più importante del ciclismo nell’ultimo decennio.

Altro traguardo importante per il futuro delle biciclette è l’incorporazione ogni volta maggiore dell’elettronica, che già inizia a gestire in modo intelligente trasmissioni, sospensioni, freni e perfino tecniche di guida, come i freni ABS, già incorporati in alcuni modelli, o il rilevamento e avviso di incidente. Senza dubbio, il ciclismo è più vivo che mai e le aspettative sono molto rosee.

Per quanto riguarda la storia della bicicletta in Spagna, anch’essa ha avuto il suo capitolo, in quanto, nonostante i marchi nazionali non siano stati pionieri, diversi hanno raggiunto alti livelli internazionali, con prodotti sviluppati indipendentemente e in modo differenziato, come le centenarie Orbea e BH, o le più moderne Mondraker e MMR, tra le altre.

Specialized Turbo Kenevo elettrica

Conclusioni

Con questo breve resoconto della storia della bicicletta, abbiamo condensato secoli di evoluzione di questa meravigliosa macchina che continua ad appassionare ogni generazione con il piacere incomparabile di pedalare.

Dalle sue origini secoli fa, fino alla bicicletta moderna e alle innovative biciclette elettriche, come mezzo di trasporto ha avuto i suoi alti e bassi, ma alla fine si è imposta come alternativa sostenibile e salutare per lo spostamento, soprattutto nei tragitti corti urbani, dove non ha concorrenza in nessuno degli aspetti principali:

  • Il consumo energetico e di risorse, sia nella sua realizzazione che nel suo funzionamento
  • La conservazione dell’ambiente, soprattutto nelle città
  • I grandi benefici per la salute che derivano dal suo utilizzo per la popolazione in generale

La bicicletta continua ad essere un simbolo di libertà, avventura e mobilità, e la sua storia continuerà con nuove tecnologie a fare da alleate.

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